di Alessandra Schofield
Salute mentale stiamo peggio dell’anno scorso. Da una recentissima indagine condotta dall’Istituto Piepoli per conto del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, emerge un quadro molto interessante – ma non positivo – sul livello di benessere psichico degli Italiani.
Sono infatti più numerosi coloro che si sentono peggio rispetto allo scorso anno in confronto a chi invece dichiara un migliore stato psichico. Non si rilevano differenze tanto fra uomini e donne, quanto fra fasce di età: maggiormente in sofferenza sono le persone tra i 35 e i 54 anni, seguite dagli e dalle ultra 54enni. Gli unici a dichiarare di sentirsi meglio sono i giovani di età compresa fra i 18 e i 34 anni.
I soldi, lo sappiamo, non fanno la felicità. Però le difficoltà economiche abbattono. Ed ecco che troviamo le condizioni economiche quale principale fonte di stress (24%), seguite da stato di salute (14%), aumento dei prezzi (13%), situazione lavorativa (13%), conciliazione di famiglia e lavoro (9%), conflitto in Ucraina (6%), situazione politica (4%), malessere psicologico (4%), rapporto con i figli (3%), rapporto con il/la partner (2%), rapporto con i colleghi (1%), altri motivi (2%). Il 4% non vuole rispondere.
E così scopriamo che il 17% degli intervistati si è rivolto ad uno psicologo, ma il 14% non lo ha fatto pur pensando di averne bisogno; nel 9% dei casi a scoraggiare la ricerca di un supporto psicologico è stata proprio la spesa eccessiva. Eppure, il 47% vorrebbe ricorrere ad un professionista in caso di necessità, mentre il 38% cercherebbe l’aiuto delle persone care.
L’attenzione e la sensibilità rispetto al benessere mentale si sono rivelate molto significative: la stragrande maggioranza delle persone coinvolte (il 91%) ritiene che i problemi psicologici facciano parte della vita e non debbano essere motivo di vergogna; l’89% pensa che l’accesso all’assistenza psicologica dovrebbe essere pubblico e gratuito; l’87% crede che i problemi psicologici possano essere superati e possano contribuire alla crescita personale e l’86% introdurrebbe la figura dello psicologo nelle scuole.
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