di Alessandra Schofield
Risparmio, che ansia mi metti! Interessante il recente report Assogestioni-Censis presentato lo scorso 31 gennaio, dal quale emerge un certo disagio delle persone rispetto alla gestione delle proprie finanze.
Quasi la metà degli Italiani (il 49,3%) prova preoccupazione all’idea di occuparsi di risparmio e investimenti. Questo atteggiamento riguarda in particolare i cittadini giovani e quelli over 65, mentre gli adulti sembrano approcciarsi a questi aspetti con maggiore serenità.
La combinazione tra l’instabilità dello scenario generale, gli aumenti inflattivi e l’aumento dei tassi di interesse – che ha direttamente interessato e penalizzato il 44,1% dei giovani, il 36,3% degli adulti e il 31,6% degli anziani – ha indotto i risparmiatori ad una riflessione sul modo migliore di “mettere da parte” una quota delle proprie entrate.
Quando qualcosa non si conosce bene, però, la si affronta con maggiore ansia. Indubbiamente la carenza di competenze finanziarie (includendo in queste anche quelle assicurative e previdenziali) che in effetti caratterizza la popolazione italiana contribuisce a peggiorare il disagio. Non è un caso che organismi come l’IVASS (l’Autorità di Vigilanza sulle Assicurazioni) o la Banca d’Italia dedichino un mese l’anno (solitamente ottobre) proprio all’educazione finanziaria ed assicurativa, e si stiano sviluppando sempre più iniziative finalizzate a prendere confidenza con questi temi sin dai primi cicli scolastici.
L’indagine ha portato infatti alla luce che:
- il 27,0% dei giovani, il 23,0% degli adulti ed il 53,2% degli ultrasessantenni ha dato una risposta sbagliata sui reali effetti dell’inflazione sui redditi
- il 13,0% dei 18-34enni, il 10,2% dei 35-64enni ed il 12,2% degli over 65 ha risposto erroneamente sulla differenza tra azioni e obbligazioni
- Ma soprattutto il 36,6% dei giovani, il 24,7% degli adulti e il 35,1% degli anziani non è stato in grado di indicare le risposte… e se sommiamo questi dati ai precedenti, la percentuale delle persone non correttamente informate diventa davvero elevata
Il rischio, quindi, è di prendere decisioni basandosi – esclusivamente o quasi – sull’istinto anziché su dati attendibili. E questo un ambito in cui, invece, è necessario comprendere l’importanza di una corretta informazione.
Dedicarsi all’ampliamento delle proprie competenze in tema di gestione finanziaria e del risparmio è davvero fondamentale. In questo processo di alfabetizzazione finanziaria acquisiremo inoltre una sempre crescente consapevolezza del valore della consulenza professionale nel processo decisionale su come allocare le nostre risorse.
Per un approfondimento, il comunicato Censis-Assogestioni è disponibile a questo link.