• Luglio 26, 2024
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di Alessandra Schofield

Ripensare la Sanità Italiana: cambiamento di paradigma necessario secondo il Rapporto FNOMCeO-Censis 2024. Nel contesto attuale, il sistema sanitario italiano si trova a un bivio cruciale. Il recente “Rapporto FNOMCeO-Censis 2024” evidenzia la necessità urgente di un cambio di paradigma per affrontare le criticità crescenti e rilanciare il Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Il documento analizza in profondità i problemi che affliggono la sanità italiana e propone soluzioni concrete per migliorare la qualità delle cure e le condizioni di lavoro dei medici.
Uno dei punti cardine del rapporto è il riconoscimento della centralità del medico e delle risorse umane. Negli ultimi anni, il sistema sanitario italiano ha subito un significativo depotenziamento, causato principalmente dall’insufficienza delle risorse pubbliche rispetto ai crescenti bisogni sanitari di una popolazione che invecchia. Questo ha portato a liste d’attesa molto lunghe e a un inevitabile ricorso a soluzioni private per accorciare i tempi di accesso alle cure. La soluzione proposta è un sostanziale potenziamento del finanziamento pubblico, accompagnato da un ripensamento culturale e operativo del sistema sanitario.
Il rapporto denuncia l’aziendalizzazione del SSN, un approccio che ha posto il controllo dei costi al di sopra della qualità delle prestazioni sanitarie. Questo modello ha generato un perverso spostamento del costo delle prestazioni appropriate dal bilancio pubblico ai budget privati delle famiglie, creando una sanità differenziata in base alla capacità economica. La logica aziendalistica ha inoltre causato una prolungata politica di contenimento della spesa per il personale sanitario, con un marcato disinvestimento nei medici, infermieri e altri operatori.
L’aziendalizzazione ha portato a una riduzione delle assunzioni di personale sanitario permanente e a un aumento del personale con contratti temporanei. Le difficili condizioni di lavoro e le retribuzioni inadeguate hanno spinto molti medici a lasciare il servizio pubblico per soluzioni professionali più gratificanti nel settore privato o all’estero. Il risultato è stato un contesto di lavoro sempre più difficile, con un alto rischio di burnout per il personale sanitario rimasto nel SSN.
Le retribuzioni dei medici italiani sono inferiori rispetto a quelle dei loro colleghi in altri paesi europei. Questo gap retributivo, unito a condizioni di lavoro spesso ostili, ha contribuito alla fuga dei medici dal servizio pubblico. Tra il 2012 e il 2022, la spesa per il personale permanente è aumentata solo del 6,4%, mentre quella per il personale temporaneo è cresciuta del 93,4%.
Il SSN ha perso attrattività non per una mancanza assoluta di medici, ma per le migliori opportunità offerte dal settore privato e da altri Paesi. Gli Italiani riconoscono l’importanza di trattenere i propri medici nel SSN, piuttosto che ricorrere a medici stranieri. Il rapporto sottolinea la necessità di un massiccio investimento per rendere il lavoro nel SSN più attrattivo, con retribuzioni competitive e migliori condizioni di lavoro.
Per superare queste criticità, il rapporto propone diverse soluzioni:

  • Aumento della spesa sanitaria pubblica, investendo maggiori risorse per ampliare la capacità di erogare prestazioni e accogliere pazienti
  • Miglioramento delle condizioni di lavoro e delle retribuzioni, offrendo retribuzioni competitive in linea con quelle dei paesi europei e migliorare le condizioni di lavoro per ridurre il rischio di burnout
  • Ripristino dell’autonomia decisionale dei medici, garantendo ai medici l’autonomia necessaria nelle scelte assistenziali, riducendo i vincoli di budget imposti dall’approccio aziendalistico
  • Valorizzazione dei medici italiani, investendo nella formazione e nella valorizzazione dei medici italiani, promuovendo l’attrattività del lavoro nel SSN

    Il “Rapporto FNOMCeO-Censis 2024” vuole rappresentare un appello urgente per un cambiamento radicale nel sistema sanitario italiano. Riconoscendo la centralità del medico e delle risorse umane, e proponendo un ritorno a un approccio salute-centrico, il Report traccia una strada chiara per il futuro del SSN. Solo attraverso un sostanziale aumento degli investimenti pubblici, il miglioramento delle condizioni di lavoro e il ripristino dell’autonomia decisionale dei medici, sarà possibile rilanciare il servizio sanitario italiano e garantire cure di qualità a tutti i cittadini.

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