di Alessandra Schofield
Ottava analisi CENSIS sul mondo giuridico. Prospettive di evoluzione e sfide per gli avvocati. Il 2023 ha evidenziato una lieve contrazione del numero degli avvocati iscritti alla Cassa Forense, segnando un calo dell’1,3%. Nonostante ciò, la presenza femminile nel settore ritorna ai livelli del 2014, stabilizzandosi al 47,1%. Quest’anno, il 54,2% degli avvocati ha espresso perplessità sulla propria situazione professionale, benché si sia registrato un incremento del 5,3% nei redditi medi annui tra il 2021 e il 2022. Una percentuale significativa, il 58,7%, vede l’intelligenza artificiale non come una minaccia, ma come una potenziale alleata. Questi sono i principali risultati dell’ottava edizione del Rapporto Censis sull’avvocatura, presentato recentemente da un gruppo di esperti e professionisti di un settore che sta riflettendo su come la professione stia evolvendo in risposta a sfide interne e globali.
La comunità legale italiana ha subito una diminuzione di iscritti del 1,3% nel 2023, ma il rapporto di avvocati per mille abitanti in alcune regioni rimane alto, con la Calabria e la Campania che superano la media nazionale. La percentuale di donne avvocato è tornata ai livelli di dieci anni fa, e l’età media degli avvocati ora è di 48,3 anni. Il rapporto tra avvocati attivi e pensionati è diminuito, e il numero dei pensionati è cresciuto del 4,5% nel 2023. In questo contesto, 8.043 avvocati hanno lasciato la Cassa Forense, con un saldo negativo di 1.650 iscritti.
Il “disagio professionale” tra gli avvocati sembra attenuarsi leggermente, con il 54,2% che descrive la propria situazione lavorativa come critica, una percentuale leggermente inferiore rispetto al passato. Le prospettive per il 2024-2025 sono viste come stabili da oltre la metà degli avvocati, ma il 27,9% anticipa sviluppi non favorevoli. L’aumento dei redditi medi tra il 2021 e il 2022 offre una parziale compensazione agli effetti dell’inflazione.
Le riforme nella professione giuridica sono in corso di discussione, con particolare attenzione alla regolamentazione dei collaboratori e alla revisione delle incompatibilità con altre forme di lavoro. Inoltre, i metodi alternativi di risoluzione delle controversie sono visti con scetticismo da molti avvocati, che temono possano prolungare tempi e costi.
La trasformazione professionale è evidente principalmente attraverso l’esperienza degli studi strutturati, che evidenziano l’importanza della condivisione di competenze e di una maggiore qualità dei servizi offerti.