di Alessandra Schofield
Malattie croniche a Milano: dati, impatto sulla qualità della vita e strategie di gestione. A Milano, le malattie croniche rappresentano una realtà significativa per gran parte della popolazione. Secondo il più recente studio dell’Osservatorio Sanità di UniSalute, condotto dall’istituto di ricerca Nomisma, circa il 39% dei milanesi convive con almeno una patologia cronica, mentre il 23% affronta la sfida di convivere con due o più malattie. Questi dati sono leggermente superiori alla media nazionale, che si attesta al 36%, facendo di Milano la provincia con il più alto tasso di cronicità tra le otto analizzate.
Le patologie più diffuse in città sono le allergie, che interessano il 20% dei cittadini, seguite dall’ipertensione arteriosa, che colpisce il 18% della popolazione. Le malattie articolari, come artrosi e artrite, affliggono il 14% dei milanesi, mentre osteoporosi e asma riguardano rispettivamente il 7% dei residenti. Le patologie cardiache, invece, colpiscono il 6% della popolazione. Questi numeri rivelano come le malattie croniche siano presenti in modo diffuso tra le famiglie milanesi: in più di una famiglia su quattro si registra almeno un caso di ipertensione o di malattia allergica.
L’impatto di queste condizioni sulla qualità della vita è evidente. La ricerca di UniSalute sottolinea che il 61% dei milanesi affetti da una patologia cronica non si ritiene soddisfatto del proprio stato di salute. Questa insoddisfazione cresce ulteriormente tra coloro che convivono con più di una malattia, raggiungendo il 64%. Questi dati mettono in luce le difficoltà quotidiane affrontate da molti cittadini, sia nella gestione della propria salute sia nelle limitazioni che queste condizioni impongono alla vita di tutti i giorni.
Le modalità di diagnosi delle malattie croniche variano in base alla patologia. Le malattie cardiache, l’osteoporosi e l’ipertensione sono generalmente diagnosticate dopo i 40 anni, rispettivamente nel 96%, 82% e 73% dei casi. Al contrario, patologie come l’asma e le allergie vengono in gran parte rilevate prima dei 40 anni, con una percentuale del 92%. Anche il diabete, che interessa il 5% dei milanesi, viene diagnosticato in quasi la metà dei casi (44%) entro i 40 anni.
Nella gestione delle proprie condizioni, la maggioranza dei milanesi affetti da patologie croniche si affida a medici specialisti (59%), mentre il 41% si rivolge prevalentemente al medico di base. La maggior parte degli esami diagnostici viene eseguita nel sistema sanitario pubblico, che copre il 60% delle richieste. Tuttavia, quando si tratta di visite specialistiche, i cittadini si rivolgono spesso alla sanità privata: un paziente su due vi ha fatto ricorso almeno una volta, sia in modo esclusivo che in combinazione con i servizi pubblici.
Questi dati sottolineano non solo l’importanza di una gestione integrata delle malattie croniche, ma anche la necessità di un sistema sanitario capillare e personalizzato, capace di rispondere efficacemente ai bisogni dei cittadini. La situazione a Milano, con tassi di cronicità superiori alla media nazionale, mette in luce l’urgenza di strategie di prevenzione e cura mirate, volte a migliorare concretamente la qualità della vita delle persone che convivono con queste patologie.