di Alessandra Schofield
L’insostituibilità del lavoro artigiano nell’era dell’Intelligenza Artificiale. Il “4° Radar Artigiano” di Confartigianato e Censis, pubblicato il 25 giugno scorso, evidenzia come l’artigianato possa diventare una scelta attraente per le nuove generazioni, offrendo un modello di lavoro in linea con i loro valori e aspettative.
In un’epoca in cui l’intelligenza artificiale e la tecnologia avanzano rapidamente, molte professioni stanno subendo trasformazioni significative. Tuttavia, il lavoro artigiano mantiene una posizione unica e insostituibile. Questo settore, che combina tradizione, manualità e creatività, possiede caratteristiche che lo rendono resistente alla completa automazione. L’artigianato si distingue per la sua capacità di esprimere l’individualità e la maestria dell’artigiano, aspetti che le macchine non possono replicare. La personalizzazione, l’attenzione ai dettagli e la capacità di adattarsi alle esigenze specifiche dei clienti sono elementi fondamentali del lavoro artigiano che richiedono un tocco umano. Inoltre, l’artigianato è profondamente radicato nelle tradizioni culturali e nelle identità locali. Ogni pezzo creato da un artigiano porta con sé una storia, una competenza e un’arte che sono il frutto di anni di esperienza e passione. Questi aspetti umani e culturali non possono essere replicati da algoritmi o macchine. Infine, l’interazione personale tra artigiano e cliente aggiunge un valore significativo che la tecnologia non può ripetere. La consulenza personalizzata, l’abilità di interpretare e realizzare visioni uniche e la costruzione di relazioni di fiducia sono componenti essenziali del lavoro artigiano che le macchine non possono emulare. Il valore umano, la creatività e l’unicità che definiscono l’essenza stessa dell’artigianato, non potranno mai essere sostituiti.
Per il futuro, sarà quindi fondamentale promuovere l’artigianato non solo come una tradizione da preservare, ma come un settore dinamico e innovativo capace di offrire opportunità di realizzazione personale e professionale.
Il Report Censis-Confartigianato offre dunque un’analisi dettagliata sul rapporto tra i giovani e il lavoro, con particolare riferimento a questo prezioso settore.
Ne emerge che il mercato del lavoro italiano è caratterizzato da un’eccessiva domanda rispetto all’offerta, richiedendo un ripensamento delle strategie da parte delle aziende. I giovani nati tra il 1990 e il 2006 mostrano un rapporto diverso con il lavoro rispetto alle generazioni precedenti, cercando un lavoro che non sia solo una necessità economica ma anche un’esperienza motivante e significativa.
Stabilità, adeguata retribuzione, orari flessibili, coinvolgimento personale, creatività, autonomia e possibilità di apprendimento continuo sono fondamentali per i giovani, che apprezzano l’artigianato proprio perché risponde a queste esigenze e offre la possibilità di esprimere le proprie passioni e competenze.
I giovani, oggi, non vedono più il lavoro come il centro della loro esistenza. Secondo il rapporto, il 61,2% dei giovani tra i 18 e i 35 anni considera il lavoro una necessità per ottenere reddito, ma solo il 38,8% lo vede come un mezzo per realizzarsi nella vita. Inoltre, il 74,2% ritiene che la propria identità non dipenda dal lavoro che svolge o svolgerà in futuro, un’opinione condivisa dal 76% degli occupati e dal 72,5% degli studenti.
La priorità per l’80% dei giovani è avere tempo libero per sé stessi, la famiglia e le proprie passioni. Questa tendenza si riflette anche nel desiderio di orari di lavoro flessibili, con il 94,4% che valuta positivamente la possibilità di avere orari che consentano di dedicarsi ad altro oltre al lavoro.
Le caratteristiche del “buon lavoro” secondo i giovani includono stabilità, buona retribuzione e orari di lavoro che permettano un equilibrio con la vita personale. In particolare, il 94,3% cerca stabilità e una retribuzione adeguata, mentre il 94,1% vuole un lavoro coinvolgente e motivante.
L’autonomia è un altro aspetto cruciale. L’87,9% dei giovani desidera autonomia nei contenuti e nella gestione di tempi e orari di lavoro, e l’87,7% apprezza la flessibilità totale nell’orario di lavoro.
L’artigianato emerge dunque come un settore capace di rispondere a molte di queste aspettative. Più di un terzo dei giovani non coinvolti nell’artigianato sarebbe interessato a intraprendere una carriera in questo settore, apprezzandone la creatività, l’autonomia nella gestione delle mansioni e la possibilità di esprimere le proprie passioni e competenze.
L’artigianato moderno è visto come un settore che combina tradizione e innovazione, manualità e digitale, rispondendo alle esigenze di un lavoro che non sia solo strumentale ma che dia anche senso e soddisfazione personale.
L’85% dei giovani associa al lavoro artigiano il talento, la creatività e l’autonomia, mentre il 59,1% apprezza gli ambienti di lavoro più umani e relazionali tipici delle piccole imprese artigiane. Inoltre, l’87% dei giovani riconosce l’importanza dell’artigianato per lo sviluppo del Paese, con un 62% che lo considera espressione della ricchezza dei territori.