di Alessandra Schofield
La Privacy non va in vacanza. Il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha pubblicato sul proprio sito istituzionale alcuni suggerimenti per tutelare la nostra Privacy durante le vacanze estive.
Prima di tutto, bisogna fare attenzione che i nostri selfie o i nostri video nelle località di villeggiatura non includano altre persone – che le si conosca o meno – che non ci hanno dato il permesso di essere riprese: involontariamente, stiamo ledendo i loro diritti. E mai taggare qualcuno senza averne prima averne ottenuto il consenso.
Ovviamente, stiamo attenti – se usiamo i droni – a non riprendere altre persone, targhe di macchine, spazi privati e via così; e massima attenzione alla diffusione del materiale raccolto: si rischiano, oltretutto, problemi di tipo penale.
Non ci stancheremo mai di ribadirlo, e neppure il Garante: non postiamo mai foto o video dei nostri figli minori (il cosiddetto sharenting). Le immagini potrebbero essere usate da criminali in modi e aree del web terrificanti e per noi inimmaginabili; inoltre, loro da grandi potrebbero (giustamente) non gradire. Consigliamo caldamente questo video realizzato da Deutsche Telekom per sensibilizzare sul tema.
Non diffondiamo informazioni sui nostri spostamenti in vacanza: perché facilitare le cose ai ladri facendogli sapere quando troveranno casa vuota e disponibile?
Assicuriamoci che tutti i dispositivi digitali che abbiamo in casa siano disconnessi in nostra assenza, o almeno ben protetti da password sicure e sistemi anti-intrusione informatica.
Occhio quando si utilizzano reti internet pubbliche o messe a disposizione da alberghi e similare: ricordiamoci di non memorizzare le credenziali che abbiamo utilizzato per accedere ai nostri account e cancellare la cronologia. Inoltre, su reti non private è bene non inserire i dati delle carte di credito e altri sistemi di pagamento.
Prudenza, sempre, quando si scaricano app, giochi e similari. Possono “aprire la porta” del nostro smartphone (in senso virtuale, ma purtroppo concreto) a una serie di ospiti non graditi (dai malware in poi).
Insomma: usiamo la testa.
Possiamo andare a leggere la comunicazione del Garante Privacy a questo link.