di Alessandra Schofield
Impariamo a lasciar andare e facciamo spazio al nuovo. Forse solo in alcuni momenti della nostra vita ci rendiamo conto del bisogno o del desiderio di liberarci di ciò che non ci serve più, a qualsiasi livello: pensieri, convinzioni, emozioni, ricordi, abitudini, relazioni, schemi mentali, dolori, sensi di colpa, rimpianti, oggetti. Abbiamo la sensazione, e di fatto è proprio così, che sia ora di “fare pulizia” per poter procedere nel cammino.
Come gli alberi si liberano delle foglie morte in autunno per far posto quelle che spunteranno in primavera, come alcuni animali mutano pelle abbandonando la vecchia sul terreno, così anche noi possiamo rilasciare tutto ciò che trattiene la nostra energia e limita i nostri desideri e le nostre potenzialità.
Questo consapevole “lasciar andare” al fine di lasciare spazio a qualcosa di nuovo, può essere facilitato da alcune tecniche, di carattere più simbolico o più concreto. Ce ne sono per tutti i gusti e tutti i caratteri. Vediamone qualcuna insieme.
- Scriviamo su un foglio ciò che vogliamo lasciar andare, e poi bruciamolo o strappiamolo, immaginando di eliminare ciò da cui vogliamo distaccarci
- Approfittiamo della doccia o del bagno, immaginando che l’acqua porti via pensieri o energie negative
- Liberiamoci, letteralmente, oggetti o vestiti che non ci rappresentano più o che evocano emozioni negative
- Pensiamoci come un albero in autunno, visualizzando ciò che vogliamo rilasciare come foglie che cadono e si dissolvono
- Facciamo una pulizia della pelle, immaginando di eliminare le energie stagnanti insieme alle cellule morte
- Osserviamo come, in natura, ogni processo porti al rinnovamento
- Scriviamo a noi stessi o a qualcuno che ci ha ferito una lettera di perdono, per rilasciare il rancore
- Pensiamo che le nostre negatività siano racchiuse in un palloncino, e poi lasciamolo volare via, portando via tutto ciò che ci pesa
- Proviamo a respirare in maniera consapevole, immaginando di espirare tutto ciò di cui ci vogliamo liberare
- Visualizziamoci mentre tagliamo corde simboliche che ci legano a persone, situazioni o emozioni tossiche, eventualmente simulando il taglio con un gesto della mano
All’inizio potrà forse apparirci tutto un po’ strano, bizzarro o forzato. Ma, come ogni cosa, miglioreremo con l’esercizio e ci accorgeremo che funziona.
Le variazioni sul tema sono infinite, e la regola è solo una: siamo gentili con noi stessi, vogliamoci bene, perché “lasciar andare” è un’operazione importantissima, ma può non essere facile.
Ancora: danzare, cantare, muoversi in maniera spontanea quando nessuno ci vede o ci sente (se siamo caratterialmente persone timide o riservate) sono tutte attività liberatorie.
Ci sono poi delle pratiche, ormai accessibili praticamente dappertutto, che lavorano su percorsi di consapevolezza che coinvolgono corpo, mente e spirito come lo Yoga o il Reiki i quali, in maniera diversa e con approccio diverso, possono aiutarci a rilasciare le tensioni profonde e/o i blocchi che nel tempo abbiamo costruito per difenderci dallo stress, dall’ansia o dai traumi. Se scegliamo di avvicinarci a queste discipline, però, facciamo in modo di rivolgerci a guide esperte per iniziare il nostro percorso in modo sicuro ed efficace.
Imparare a lasciare andare ciò che non ci serve più non è sempre semplice, ma la possibilità di abbracciare con grazia e fiducia il cambiamento che meritiamo è uno dei doni più preziosi che possiamo fare a noi stessi.