• Giugno 20, 2024
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di Alessandra Schofield

Gli assistenti virtuali, utili ma non sostituiscono l’operatore umano. Negli ultimi anni, gli assistenti virtuali e i chatbot hanno guadagnato un ruolo sempre più rilevante nella vita quotidiana degli italiani. Questi strumenti, alimentati dall’intelligenza artificiale, offrono una gamma di funzionalità che spaziano dalla gestione delle email alla pianificazione di appuntamenti, dall’automazione delle attività quotidiane alla risposta immediata alle domande degli utenti. Tuttavia, mentre molti apprezzano i benefici apportati da queste tecnologie, non mancano le criticità evidenziate dagli utenti.
Secondo quanto riportano diversi siti specializzati – https://www.dataskills.it/, https://www.morningdough.com/, https://www.intelligenzaartificialeitalia.net/, https://www.selectra.net/ – gli assistenti virtuali sono apprezzati principalmente per il risparmio di tempo e l’aumento della produttività che offrono. Automatizzando compiti ripetitivi e gestendo attività quotidiane, permettono agli utenti di dedicare più tempo a compiti significativi. Inoltre, la capacità di fornire risposte immediate e di gestire calendari e prenotazioni rende questi strumenti particolarmente utili sia in ambito privato che professionale. Gli utenti con determinate disabilità trovano che gli assistenti virtuali migliori l’accessibilità, consentendo interazioni vocali che riducono la necessità di input manuali.
Tuttavia, non mancano le criticità. Una delle principali riguarda la comprensione del linguaggio naturale. Gli utenti segnalano spesso difficoltà da parte degli assistenti nel comprendere correttamente dialetti, accenti regionali e frasi idiomatiche, il che può portare a risposte imprecise o inutili. Questo problema è particolarmente rilevante in un paese come l’Italia, dove la diversità linguistica è marcata.
La privacy e la sicurezza dei dati sono altre preoccupazioni significative. Molti utenti sono scettici riguardo alla quantità di dati personali raccolti dagli assistenti virtuali e alla loro gestione da parte delle aziende. La trasparenza su come questi dati vengono utilizzati e protetti è spesso considerata insufficiente, sollevando timori riguardo possibili violazioni della privacy.
Un’altra area di miglioramento riguarda le limitazioni funzionali degli assistenti virtuali. Nonostante i progressi tecnologici, questi strumenti possono ancora avere difficoltà a gestire richieste complesse o multi-step, limitando la loro efficacia in scenari avanzati. Gli utenti auspicano una maggiore capacità di integrazione con dispositivi e servizi di terze parti, per un’esperienza più fluida e interconnessa.
L’affidabilità delle risposte fornite è un’altra critica comune. Gli utenti segnalano che le risposte degli assistenti virtuali non sono sempre accurate o aggiornate, il che può essere problematico in situazioni che richiedono informazioni precise e tempestive. Questo aspetto è fondamentale per migliorare la fiducia e l’utilizzo continuo di questi strumenti.
Dal punto di vista economico, sebbene molti assistenti virtuali siano integrati in dispositivi accessibili, le funzionalità avanzate spesso richiedono abbonamenti premium, limitando l’accessibilità per tutti gli utenti. Gli utenti italiani chiedono quindi un migliore equilibrio tra costi e benefici, con opzioni economiche che non compromettano le funzionalità essenziali.
Nonostante queste criticità, gli assistenti virtuali continuano a evolversi, e gli sviluppatori sono costantemente al lavoro per migliorare la comprensione del linguaggio naturale, aumentare la sicurezza dei dati e ampliare le funzionalità offerte. La loro capacità di adattarsi alle esigenze degli utenti e di integrarsi con una vasta gamma di dispositivi e servizi li rende strumenti promettenti per il futuro.
L’ideale in realtà sarebbe una maggiore integrazione tra assistenti virtuali e operatori umani, ove i primi siano in grado di indirizzare velocemente ed efficamente l’utente  verso i secondi in base all’argomento e al livello di difficoltà della richiesta, senza costringerlo a dover ripetere il quesito varie volte, esprimendolo in forma diversa, prima di poter finalmente interloquire con un consulente.

E tu? Ti trovi a tuo agio a parlare con un assistente virtuale?

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PEC:giorgio.rubgotti@legalmail.it

 

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RUBAGOTTI GIORGIO 

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