di Alessandra Schofield
Clima, anche maggio è da dimenticare per la Lombardia. Gravi danni alle colture da pioggia e grandine. Un mese di maggio molto difficile per la Lombardia sotto il profilo del clima e, di conseguenza, per l’agricoltura. La denuncia è di Coldiretti Lombardia.
La prima quindicina è stata caratterizzata da trombe d’aria, grandinate e nubifragi violenti nel Mantovano, con piogge che hanno innalzato i livelli dei principali laghi lombardi: il lago Maggiore al 137%, il Garda al 102%, l’Iseo al 97%, e il Como all’85,9%. I territori più colpiti sono stati quelli della provincia di Mantova, dove sono stati danneggiati i vigneti e interrotte le semine di mais e soia, oltre a causare ritardi nei trapianti di pomodori e nello sviluppo dei meloni.
Anche altre province lombarde hanno risentito delle piogge copiose, con campi sommersi e difficoltà nelle lavorazioni.
Purtroppo anche nelle settimane successive si sono verificate piogge violente e grandinate, che hanno causato danni significativi a colture come meloni, angurie, zucche, albicocche, mais, orzo e frumento a causa delle recenti piogge torrenziali e grandinate.
Le segnalazioni dei tecnici sul campo indicano che nel basso Mantovano, soprattutto nelle zone di Ostiglia, Revere, Sermide e Felonica, la grandine ha devastato angurie, meloni e zucche. Nel Lodigiano, tra Cavenago d’Adda e Lodi, il mais, il frumento e le albicocche sono stati gravemente danneggiati.
Nella provincia di Pavia, le tempeste di ghiaccio hanno colpito diverse località dell’Oltrepò Pavese, danneggiando coltivazioni di orzo, grano e mais. In collina, l’alta Valle Staffora ha visto la grandine colpire seminativi ed erba medica. A Cremona, il fieno pronto per il raccolto sta marcendo a causa dell’eccessiva pioggia, creando preoccupazione tra gli allevatori per la mancanza di foraggio per le mucche.
In Bergamasca e nel Bresciano il mais è compromesso, con i terreni trasformati in distese di fango impossibili da lavorare. Le recenti grandinate e nubifragi hanno aggravato una situazione già critica, con danni diffusi in tutta la Regione, bloccando semine e trapianti, e aumentando la vulnerabilità delle piante agli attacchi di funghi e parassiti.
Coldiretti Lombardia sottolinea che questi eventi estremi sono conseguenze dei cambiamenti climatici, caratterizzati da una maggiore frequenza di fenomeni violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense, e sbalzi termici significativi, che compromettono le coltivazioni. L’agricoltura è l’attività economica più colpita, con danni da siccità e maltempo che nel 2023 hanno superato i 6 miliardi di euro a livello nazionale.