di Alessandra Schofield
Si può commettere pirateria online senza saperlo? Purtroppo sì, ma il fatto di non rendersene conto non necessariamente ci solleva dalla responsabilità legale. Potremmo essere pirati involontari quando:
- Scarichiamo contenuti piratati nella convinzione che siano legali
- Utilizziamo software “craccati”, ottenuti da fonti non ufficiali
- Condividiamo liberamente file o altri contenuti in realtà coperti da diritti d’autore
- Accediamo a siti illegali di streaming, che offrono contenuti illeciti in quanto protetti da copyright
- Violiamo inconsapevolmente i Termini di Servizio di servizi online, piattaforme o siti web
Fondamentalmente, compiere pirateria online significa distribuire senza autorizzazione o fruire illegalmente di contenuti digitali. In Italia, le leggi che regolano questi ambiti sono sostanzialmente: la Legge sul Diritto d’Autore (Legge 22 aprile 1941, n. 633), il Codice della Proprietà Industriale (Decreto Legislativo 10 febbraio 2005, n. 30), la Legge sul Software (Legge 23 dicembre 1993, n. 580) e il Decreto Legislativo sulla Protezione dei Dati Personali (Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196).
La violazione – anche quando involontaria – di queste norme può comportare sanzioni penali e civili, multe pecuniarie o pene detentive. Ci si può trovare a dover rispondere, per esempio, a richieste di risarcimento danni, al sequestro di beni disposto dal tribunale per compensare i danni subiti dai titolari dei diritti d’autore, alla sospensione dei servizi online, la perdita di accesso a servizi online.
In Italia, la violazione dei diritti d’autore viene perseguita dalla Guardia di Finanza, dalla Polizia Postale, dalla SIAE Società Italiana degli Autori ed Editori, dall’Associazione per la Tutela del Copyright (NUOVO IMAIE), dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e le azioni legali possono inoltre essere intraprese degli stessi titolari dei diritti d’autore o dalle società di produzione.
Alcuni dei principali settori che sono spesso oggetto di pirateria includono:
- Film e serie TV, tramite il download o lo streaming di contenuti piratati
- Musica, tramite la condivisione di file MP3, la distribuzione di album completi o l’accesso a servizi di streaming piratati
- Software, tramite la copia, la distribuzione o l’utilizzo non autorizzato di programmi informatici, applicazioni, sistemi operativi, giochi e altro
- Ebook e libri digitali
- Videogiochi per computer, console o dispositivi mobili
- Programmi TV ed eventi sportivi in diretta, evitando di pagare i servizi di abbonamento ufficiali
- Software di fotoritocco e grafica, specialmente quelli di alto livello spesso utilizzati per scopi professionali
- App mobile
- Hardware e firmware
- Contenuti per adulti e streaming illegale
Chi commette pirateria online spesso agisce nella convinzione di non poter essere individuato. Forse prima era più semplice nascondersi nelle pieghe del web, ma oggi le forze dell’ordine utilizzano diverse tecniche per individuare chi viola le norme sui diritti d’autore. Il monitoraggio delle attività online, la collaborazione con i servizi di hosting, social media o provider di servizi Internet, l’analisi del traffico internet, ovviamente le segnalazioni e le denunce da parte degli utenti o delle aziende che subiscono danni a causa della pirateria, le tecnologie antipirateria come i sistemi di gestione dei diritti digitali (DRM) possono essere utilizzati per proteggere i contenuti digitali, le operazioni di infiltrazione e perfino la cooperazione Internazionale vengono messi in campo per contrastare il fenomeno, e tanto la tecnologia quanto le tattiche utilizzate sono in costante evoluzione.
Inutile dire che se è un minore a compiere pirateria online, i genitori potrebbero essere ritenuti responsabili per le sue azioni in base all’articolo 2048 del Codice Civile italiano. Essendo prevista la possibilità per i genitori di dimostrare di non essere stati negligenti nell’adempimento dei loro doveri di vigilanza e istruzione nei confronti dei figli, adottando misure ragionevoli per evitare che il minore commetta atti illeciti come la pirateria online, questi potrebbero risultare esenti dalla responsabilità civile, che però è separata dalla responsabilità penale, a sua volta legata all’età e alle specifiche circostanze. Meglio quindi cercar di sensibilizzare anche i nostri figli sul fatto che un comportamento quantomeno “leggero” o poco consapevole potrebbe avere conseguenze pesantissime anche in termini economici.