di Alessandra Schofiled
Attacchi informatici: aumentano numero, costi e impatto. Secondo l’edizione speciale 2024 del Global Data Protection Index di Dell Technology, pubblicata lo scorso 4 gennaio, gli attacchi informatici sono ancora in aumento, così come il loro costo ed il loro impatto finanziario. Inoltre, il crescente utilizzo della cosiddetta “AI generativa” può determinare numeri ancora più elevati.
L’indagine è stata condotta in tutto il mondo tra organizzazioni e soggetti pubblici e privati, e ne emerge un generalizzato stato di preoccupazione circa la percezione della sicurezza degli intervistati rispetto ai cyber attack. Infatti:
- Il 60% non è certo che la propria organizzazione o azienda abbia adottato le necessarie misure di backup e ripristino
- Il 79% teme di poter affrontare un evento di interruzione dell’operatività nei prossimi dodici mesi
- Il 65% non è molto sicuro che la propria organizzazione abbia la possibilità di ripristinare completamente i sistemi o i dati da tutte le piattaforme in caso di incidente con perdita di dati
I timori espressi sono effettivamente fondati, dal momento che nel 2023:
- Il 52% ha subito un attacco informatico o un altro incidente che ha impedito l’accesso ai dati
- Il 44% ha subito un guasto irreparabile locale che ha compromesso l’accesso ai dati per un intero sito o gruppo
- Il 41% si è trovato nell’impossibilità di recuperare i dati tramite il metodo di protezione dei dati adottato
- Il 40% ha sperimentato un downtime (periodo di inattività di un server)non pianificato dei sistemi
- Il 27% ha subito una perdita di dati
Solo il 10% (dei 1.500 soggetti intervistati al momento del sondaggio, cioè ad ottobre 2023) non ha riscontrato nessuno di questi problemi.
Le perdite di dati riscontrate – rileva Dell – non solo hanno provocato una temporanea business interruption,ma hanno anche influito sui risultati finali dell’organizzazione o dell’azienda.
Analizzando le cause delle perdite di dati e delle interruzioni di operatività, si è rilevato che per i Paesi EMEA, tra cui l’Italia:
- Nel 34% dei casi – si è trattato di una violazione esterna della sicurezza come malware, spyware, virus, botnet, ransomware oppure terrorismo o attacco informatico
- Nel 34% dei casi di errori software
- Nel 34% dei casi di guasto hardware
- Nel 30% dei casi di danneggiamento dei dati
- Nel 29% dei casi di errore del provider del cloud o di altri servizi
- Nel 26% dei casi di una violazione interna della sicurezza (per esempio il personale)
- Nel 25% dei casi di una interruzione dell’alimentazione
- Nel 21% dei casi di perdita o furto delle apparecchiature
- Nel 26% dei casi di errori degli utenti
- Nel 21% dei casi di sabotaggio intenzionale da parte dei dipendenti
- Nel 18% dei casi di una calamità naturale
Per un approfondimento, i risultati chiave dell’indagine sono disponibili a questo link.