di Alessandra Schofield
Ti porto in Tribunale! Ma quanto costa difendere le proprie ragioni? Affrontare una causa non fa piacere a nessuno, anche solo l’idea fa venire il mal di stomaco. Ma a tutti noi può capitare di essere coinvolti in una causa civile, in qualità di attori/ricorrenti – se siamo noi ad avviare la procedura – o convenuti/resistenti, se siamo invece stati chiamati in causa da qualcun altro.
I motivi possono essere davvero infiniti: da un litigio con il vicino in poi sarebbe davvero impossibile menzionare tutte le possibili evenienze, ma certo è che dovremo sostenere dei costi. Difendere le proprie ragioni, per quanto palesi, può comportare oneri ingenti, spesso non quantificabili con precisione fin dall’inizio, al punto che potremmo in definitiva decidere di desistere.
Tali e tante sono le variabili che incidono sull’entità delle spese legali da sostenere, che non proveremo nemmeno ad ipotizzare qui dei possibili conteggi. Proveremo piuttosto a capire quali potrebbero essere le voci di costo da prendere in considerazione.
Che si voglia avviare un procedimento legale o si ricopra il ruolo di convenuti, sarà decisamente meglio avvalersi di una consulenza professionale. L’avvocato valuterà la nostra situazione e ci fornirà un parere, che può essere verbale o scritto. La forma stessa in cui viene erogato incide sul costo, così come una serie di altre variabili legate alla complessità del caso e alla quantità di tempo che il nostro consulente dovrà dedicarvi per reperire le informazioni necessarie ad esprimersi.
Vi sono poi – in base al fatto che si sia attori o resistenti – i contributi da versare allo Stato parametrati sul valore della causa, della materia e del rito e le spese di notifica (per ciascun grado di giudizio).
L’avvocato, naturalmente, deve essere pagato. Di solito il compenso del legale – maggiorato dei contributi previdenziali e dell’IVA – viene concordato prima del conferimento dell’incarico, altrimenti si applicheranno i tariffari previsti.
Al nostro consulente dovremo rimborsare tutte le spese vive sostenute durante l’attività difensiva. Per esempio le spese di trasferta in occasione delle udienze.
Potrebbero poi rendersi necessarie delle consulenze tecniche, che hanno un loro costo.
Il compenso dell’avvocato è regolato dalla pattuizione fra le parti, normalmente si fornisce un preventivo scritto prima del conferimento, che prevede tutte le ipotesi. Se ciò non è stato fatto, si applicheranno i tariffari.
Infine, non dimentichiamoci che la parte soccombente dovrà rimborsare alla controparte le spese legali già sostenute.
Il quadro fa un po’ riflettere, in effetti. Tuttavia, non è giusto dover rinunciare alla tutela dei propri diritti.
Quello a cui spesso non si pensa, è che esistono degli strumenti che possono venirci in aiuto. Aggiungere la garanzia di Tutela Legale alla copertura che già abbiamo sottoscritto o magari anche prendere in considerazione una polizza di Tutela Legale stand alone può davvero fare la differenza. Si ha infatti a propria disposizione un avvocato per la fase stragiudiziale, e ci si può avvalere inoltre di un avvocato di fiducia, liberamente scelto, per i casi di giudizio civile ed in ogni circostanza in ambito penale; si può contare su un’ampia gamma di consulenti tecnici specializzati, altamente qualificati; non vi sono limiti al numero di controversie e cause per le quali si può richiedere supporto ed è previsto l’intervento di un legale in caso di controversie con il condominio, con i vicini e i terzi in genere.
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