di Alessandra Schofield
Violenza sulle donne: il gesto che salva la vita. A distanza di un anno, la lista delle vittime di femminicidio si allunga quotidianamente, così come quella delle donne sopravvissute, violentate, scampate alla violenza, molestate, perseguitate, controllate, aggredite fisicamente o psicologicamente, umiliate nell’ambito di una relazione lunga o breve, in corso o finita, o magari mai neanche iniziata se non nella testa di qualcuno. Proprio in quanto donne. Non c’è età, contesto culturale, sociale, economico, familiare che tengano. O che, viceversa, tengano al sicuro.
Ogni volta che, come sta accadendo in questi giorni, un fatto di cronaca risalta in modo particolare per la sua virulenza o per qualche altro elemento, riparte il dibattito sui perché, sulle radici, sulle ragioni, sulle motivazioni, sulle leggi, sulle pene, sull’educazione, sui modelli, sulle tutele, sui presidi. Ed è giusto che sia così, perché la questione deve essere affrontata sotto ciascuno di questi aspetti.
Nel frattempo – dati forniti dalla Polizia di Stato, a questo link – 85 donne al giorno in Italia, dall’inizio del 2023, sono vittime di un reato che rientra nel cosiddetto “Codice Rosso”. Il numero delle vittime di genere femminile è 4 volte superiore alle vittime di genere maschile, e nel 55% chi commette quel reato è un convivente.
Impariamo quindi il segnale di aiuto a creato dalla Canadian Women’s Foundation ed ormai universalmente e internazionalmente utilizzato come una richiesta d’aiuto in caso di violenza, in modo da usarlo se ne avessimo bisogno o da riconoscerlo e intervenire in soccorso:
Il segnale di aiuto antiviolenza si esegue – come mostra l’immagine – tenendo la mano in alto con il pollice piegato nel palmo, quindi piegando le altre dita verso il basso, intrappolando simbolicamente il pollice tra le dita. È stato intenzionalmente progettato come un unico movimento continuo della mano, piuttosto che un segno tenuto in una posizione, che potrebbe essere facilmente visibile da chi sta commettendo quella violenza.
Se vediamo qualcuno compiere questo gesto, chiamiamo immediatamente il 112 (Forze dell’ordine) o il 1522 (numero antiviolenza).