di Alessandra Schofield
Tik Tok mortale proteggiamo i nostri figli. Abbiamo visto nell’articolo “TikTok uccide bambini e adolescenti” che il CCDH (Center for Countering Digital Hate, cioè Centro di Contrasto all’Odio Digitale) ha lanciato l’allarme: TikTok, il social amato dai giovanissimi, diffonde contenuti pericolosi, che promuovono tra gli adolescenti disturbi alimentari e autolesionistici fino al suicidio.
Il CCDH ha predisposto una guida indirizzata ai genitori, per aiutarli a per aiutarli a contrastare gli effetti potenzialmente drammatici di questa solo apparentemente innocua app di intrattenimento su bambini e ragazzi.
Abbiamo tradotto per voi i consigli del Centro di Contrasto all’Odio Digitale.
Comprendere le piattaforme che plasmano la mente dei nostri figli
Il primo passo per imparare come le piattaforme, gli algoritmi ed i contenuti plasmino le esistenze dei bambini e degli adolescenti è comprenderle. Data l’importanza che queste app rivestono per la vita e lo sviluppo dei giovanissimi, dovremmo dedicarvi almeno altrettanta attenzione di quella che dedichiamo agli amici dei nostri figli, quali materie preferiscono a scuola e quali sono i loro hobby e interessi.
Parlare apertamente con i nostri figli dei social media
Parliamo con i nostri figli dei social media, che sono importanti nelle loro vite esattamente quanto la TV nella vita dei loro genitori: i social, infatti, forniscono ai ragazzi gli argomenti di cui parlano e li aiutano a comprendere le loro stesse vite. Chiediamo dunque loro cosa guardano, a quali contenuti sono interessati, cosa ne traggono. Potremmo imparare da loro una quantità di cose pari a quelle che insegniamo.
Stabiliamo insieme ai nostri figli le condizioni di utilizzo delle app
C’è un equilibrio delicato tra privacy e segretezza. I giovani possono fruire compulsivamente dei contenuti proposti, senza rendersi conto della loro pericolosità. Negli anni ‘80, in America, la TV pubblica proponeva un annuncio diretto ai genitori “Sono le 10 di sera, sapete dove sono i vostri figli?”. Oggi molti di noi genitori siedono in soggiorno sapendo esattamente dove sono i loro figli – nella loro stanza da letto – ma non hanno assolutamente alcuna idea di con chi siano, quali contenuti stiano guardando e quali effetti potrebbero avere su di loro. Concordare insieme ai nostri figli le modalità di utilizzo delle app è un modo salutare di stabilire confini, fiducia e norme condivise che incoraggeranno poi il dialogo.
Cerchiamo aiuto subito
Se sospettiamo che nostro figlio o nostra figlia manifestino comportamenti o atteggiamenti preoccupanti – come depressione, disturbi alimentari, isolamento, autolesionismo – consultiamo immediatamente un professionista.
Contribuiamo alle riforme
Molti dei nostri legislatori non comprendono i social media. Educhiamo i nostri rappresentanti, esprimiamo loro le nostre preoccupazioni, sensibilizziamoli sulla necessità di un quadro regolatorio appropriato.