di Alessandra Schofield
TikTok uccide bambini e adolescenti. Letteralmente. Il CCDH (Center for Countering Digital Hate, cioè Centro di Contrasto all’Odio Digitale) lancia l’allarme: TikTok, il social amato dai giovanissimi, diffonde contenuti pericolosi, che promuovono tra gli adolescenti disturbi alimentari e autolesionistici fino al suicidio.
Riferisce CCDH che due terzi degli adolescenti usano TikTok, trascorrendo mediamente 80 minuti al giorno sull’app.
Come sappiamo, TikTok è una piattaforma d’intrattenimento basata sulla produzione e condivisione continua di brevi video. Ma è molto meno controllata e monitorata rispetto a Twitter e Facebook ed è solo apparentemente innocua, come dimostra l’indagine del Centro di Contrasto all’Odio Digitale.
Per effettuare lo studio, operatori del CCDH hanno attivato falsi account negli USA, nel Regno Unito, in Canada e in Australia intestati a utenti tredicenni (l’età minima per accedere a TikTok).
Utilizzando questi account, gli operatori hanno guardato alcuni video sull’immagine del corpo e la salute mentale, mettendo quindi un “like”.
Il risultato è stato profondamente inquietante: nel giro di 2,6 minuti TikTok ha raccomandato contenuti sul suicidio; entro 8 minuti, ha proposto contenuti sui disturbi alimentari; ogni 39 secondi, ha suggerito video sull’immagine corporea e la salute mentale.
Un incubo per qualsiasi genitore: i giovanissimi vengono bombardati di contenuti pericolosi, strazianti che hanno un impatto molto forte sulla loro comprensione del mondo che li circonda e la loro salute fisica e mentale.
È importante comprendere che TikTok basa i suoi suggerimenti su un algoritmo che propone sequenze ininterrotte di video, personalizzati e basati sui like, sui contenuti seguiti, sulla durata di visualizazione e sugli interessi dell’utente. Avendo appurato che gli utenti interessati a contenuti sui disturbi alimentari spesso scelgono username attinenti, per svolgere l’indagine CCDH ha dunque creato account “standard” e “vulnerabili”, inserendo per esempio nel nome utente di questi ultimi il termine “loseweight” (perdere peso).
TikTok identifica la vulnerabilità dell’utente e la capitalizza: gli account vulnerabili creati per l’indagine hanno ricevuto suggerimenti di video sull’autolesionismo e sul suicidio 12 volte più numerosi rispetto a quelli standard. Immaginiamo quindi a quali stimoli sono esposti i giovanissimi, tanto più se vulnerabili.
Nel 2022, per la prima volta, un’indagine di polizia nel Regno Unito ha dimostrato che le piattaforme social hanno contribuito al suicidio della quattordicenne Molly Russell. Molly aveva messo like, condiviso o salvato 2.100 post correlati a suicidio, autolesionismo o depressione su Instagram nei 6 mesi precedenti la sua morte. Questo rende evidente che la negligenza dei Big Tech ha reali, dirette e concrete conseguenza sulla vita reale e che urge un’attività normativa, regolamentare e legislativa per proteggere i bambini online.
Nel frattempo, CCDH ha predisposto una vera e propria guida dedicata ai genitori, per aiutarli a contrastare gli effetti potenzialmente drammatici di TikTok su bambini e ragazzi.
Prossimamente condivideremo qui i consigli del Centro di Contrasto all’Odio Digitale.